Il 1° Maggio 2022 ricorre il 25° anno in cui veniva inaugurata questa edicola di San Giuseppe Lavoratore, posta nel bivio a 50 metri dal Santuario, esattamente il 1° Maggio del 1997.
La processione che si fa ogni anno alla “figurina” di San Giuseppe, ci rimanda alla memoria di quando Don Stefano Lamera, sacerdote della Società San Paolo, quando venuto per la prima volta a visitare questo luogo, aveva definito Spicello “il Colle di San Giuseppe”.
In un primo momento ai presenti che ascoltavano tali parole, sembrava una forzatura tale accostamento.
Solo dopo diverso tempo, come frutto di ricerche, si è ricostruita la storia e tutto divenne chiaro.
Infatti, all’incrocio di questo bivio della …“corciatoia” per andare a San Giorgio, in mezzo alla strada esisteva già una figurina che non si è mai vista, perché era stata abbattuta per far transitare i mezzi agricoli per la lavorazione delle campagne (mietibatti).
Di fatto quindi, questa “edicola” dedicata al Santo, esisteva ancor prima che nascesse tutto il complesso: Casa e futura Chiesa con la statua di San Giuseppe.
Li attorno a questa si celebrava la festa di San Giuseppe con annessa fiera e mercato, che richiamava tantissime persone e devoti.
Il gesto devozionale, ripetuto negli anni, di andare in processione alla figurina, significa riconoscere che Lui, San Giuseppe, questo posto se lo era già scelto per suo conto e attendeva solo di essere “scoperto”.
La popolazione in questo luogo si radunava e diventava giorno di preghiera e di lavoro.
San Giuseppe, dirà poi don Stefano Lamera, fa grazie per il corpo e per lo spirito. Forse ancora non abbiamo capito bene che è un luogo “privilegiato” di grazia.
Affidiamo a San Giuseppe, la pace nei paesi in cui si combatte una guerra senza senso, affidiamogli il mondo del lavoro con tutti i suoi problemi, le nostre famiglie, che ottengano pace, prosperità, riappacificazioni dove la divisione e la separazione è presente, e tutte le intenzioni che portiamo nel nostro cuore.
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