L’aria frizzante di Gennaio avvolge il Santuario di San Giuseppe, un gioiello incastonato nel cuore delle Marche. Qui, nella Festa dello Sposalizio della Vergine Maria con San Giuseppe, Don Mirco Ambrosini, Rettore del Santuario, offre una riflessione intensa, un invito a riscoprire il significato profondo dell’amore e dell’impegno.
Don Mirco, con la sua voce calda e penetrante, guida i fedeli attraverso il Vangelo (Mt 1,18-21.25) che racconta la storia di Maria e Giuseppe, uniti da un amore che va oltre il semplice legame matrimoniale. Poi si sofferma su un dettaglio cruciale: “Giuseppe non si limita ad accogliere Maria – spiega con passione – ma la sposa. Sposa la sua realtà, la sua vita. E per tutta la vita la sposa”. Una parola, “sposa”, ripetuta con insistenza, che diventa la chiave per comprendere la grandezza di questo amore.
Non si tratta, sottolinea Don Mirco, di un atto formale, di una semplice cerimonia. Si tratta di una scelta consapevole, di un impegno costante, di un “sì” pronunciato ogni giorno, di fronte alle gioie e alle difficoltà che la vita presenta. In un mondo che spesso ci spinge a fuggire dalle responsabilità, l’esempio di Giuseppe e Maria ci ricorda che la vera felicità si trova nell’amore che si dona, nell’accettazione dell’altro e nell’abbraccio della vita, in tutte le sue sfumature.
E questo abbraccio, precisa Don Mirco, non è un’utopia romantica, ma un cammino concreto, fatto di pazienza, di dedizione, di perdono. “Sposarsi – dice con un sorriso carico di speranza – è la capacità di unirsi, è la capacità di donarsi… questa è la vera gioia! La gioia è sposarsi. Cioè io sposo la vita che il Signore mi dà”.Solo così potremo costruire una vera comunione, un legame autentico che resiste alle tempeste.
In un’epoca segnata dalla fragilità dei legami, Don Mirco sottolinea l’importanza di “sposare la vita“. Accogliendo le persone che ci vengono donate con le loro fragilità e mancanze. Un amore che non si esaurisce nella passione del momento, ma che si rinnova ogni giorno, attraverso la cura, il sostegno e il perdono.
Un invito, dunque, a non idealizzare l’amore, a non nascondersi dietro facili illusioni, ma a sporcarsi le mani, a mettersi in gioco, a coltivare la bellezza dei legami autentici Un messaggio che, nella semplicità e nella profondità, si rivela come una vera e propria ricetta per l’amore eterno: non un’utopia romantica, ma una scelta quotidiana di impegno e dedizione. Un messaggio potente, che risuona nel silenzio del santuario, che spinge a vivere l’amore con il coraggio e la fede di Maria e Giuseppe.
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